Roma, 18 marzo 2020 – Riorganizzare il lavoro, comunicare ai propri clienti ma, soprattutto, essere “mercato-centrici” restando focalizzati sulle emergenti esigenze del mercato. Sono le fondamentali misure che le aziende dovrebbero adottare per affrontare al meglio e superare la crisi in atto. Misure necessarie – spiega l’esperto e professore di marketing all’Università di Pavia, Gianluigi Ballarani – perché durante una pandemia come questa, i problemi si amplificano e se la tua azienda aveva già problemi di cassa, alla prima situazione straordinaria la situazione può diventare molto grave. Purtroppo il marketing è spesso visto come una competenza accessoria. Soprattutto in questi tempi di crisi, invece, è la fortezza che ci può far sopravvivere all’inverno”. Per questo motivo Ballarani illustra le strategie che le aziende dovrebbero seguire.
Essere mercato-centrici
“Durante una crisi – spiega Ballarani -, i problemi dei consumatori non
spariscono ma semplicemente cambiano. Le persone hanno smesso di mangiare al
ristorante ma non hanno smesso di comprare cibo già cucinato. I ristoranti che
prima di tutti sono riusciti ad attrezzarsi per le consegne a domicilio hanno
la possibilità di reggere meglio la situazione. Il discorso vale anche per gli
acquisti in generale: le persone hanno smesso di comprare nei negozi fisici ma
non hanno smesso di comprare online. Quindi se hai una piccola attività
commerciale e hai dovuto chiudere il negozio, invece di tenere ferma la merce
in magazzino, attrezzati per venderla, aprendo quello virtuale. Il settore
e-commerce ha avuto un boom del +80%. Per chi si era già attrezzato con un
canale di vendita online, oggi può concentrare i suoi sforzi su quel canale.
Non si deve pensare al prodotto che si vende, ma si deve restare focalizzati
sulle emergenti esigenze del mercato”.
Comunicare con i propri clienti
Importantissimo per l’esperto di marketing è comunicare con i propri clienti. “Se si ha modo di comunicare con i propri clienti attraverso una lista e-mail o una pagina social è il momento di farlo. Cosa si deve comunicare? Se si ha individuato un modo per risolvere un problema nella nuova situazione in cui si trovano, si deve assolutamente comunicarlo. Molti imprenditori che avevano degli eventi dal vivo sono rimasti mercato-centrici (focus sulle nuove esigenze del mercato) e si sono attrezzati per realizzare l’evento in streaming. E l’hanno ovviamente comunicato. Da qui l’importanza di aver costruito nel tempo un modo per poter mantenere un contatto con i propri clienti. Se proprio non si ha modo di vendere nulla nella nuova situazione, si può continuare a fare pubblicità per quando la situazione sarà tornata alla normalità offrendo, ad esempio, pacchetti scontati per chi compra ora. Le persone non saranno, in questo caso, in giro per le strade ma non sono sparite: sono ancora di più sui canali social. Inoltre, non tutti sono in preda al panico: durante una crisi molte persone sono fiduciose che si possa tornare ad una situazione tranquilla e sono propense ad acquistare beni e servizi in sconto anche per il futuro. E se proprio non si può vendere nulla: si deve comunicare sui propri canali, si deve creare un format interessante, educare ed intrattenere in questo periodo in cui c’è tanto bisogno di sorridere e di passare il tempo. È comunque un investimento in marketing che tornerà utile per quando la situazione sarà tornata alla normalità ed, in ogni caso, farà del bene alla comunità”.
Riorganizzare il lavoro Secondo Ballarani all’interno di questa strategia, inevitabilmente si deve pensare ad una riorganizzazione del lavoro. “In una crisi – spiega – si può avere un bel problema finanziario dovuto alla mancanza di clienti ma alla presenza costante delle scadenza di pagamento: affitto, dipendenti, etc. Se abbiamo dei dipendenti operativi, possiamo impiegarli in nuove mansioni funzionali a risolvere la nuova situazione di mercato. Se abbiamo dei dipendenti che devono lavorare da casa, dobbiamo essere noi imprenditori ad organizzare al meglio il loro lavoro: può essere il momento giusto per la formazione del personale, per analizzare bene i conti aziendali, per cambiare gestionale, per introdurre nuove procedure o correggere quelle vecchie, per anticiparci un lavoro che avremmo comunque dovuto fare, etc. In questo momento storico, con tutta l’Italia in quarantena, ‘non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti’”.