Il DURC è l’attestazione della regolarità contributiva INPS, INAIL, Cassa edile. Viene rilasciato dalla Cassa edile competente per zona ed è un documento necessario per l’inizio lavori di un cantiere edile in Italia.
A cosa serve il DURC?
Il DURC è un documento che quasi tutte le aziende devono avere obbligatoriamente e che attesta che l’azienda in questione abbia adempiuto ai versamenti dei contributi agli istituti di previdenza di riferimento che sono l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS), Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL), e le Casse Edili.
Il DURC serve a certificare il versamento dei contributi da parte dell’impresa. Oggi la procedura per richiedere il DURC è molto semplice ed è possibile farla in un’unica richiesta attraverso l’attivazione del servizio del DURC Online che permette di sapere tutta la storia, ma soprattutto la regolarità contributiva di un’azienda.
Durc Online: Come richiedere il documento
In questo modo è possibile consultare la posizione contributiva di un’azienda in qualsiasi momento. Per poter procedere basta iscriversi al portale INPS o INAIL inserendo il codice fiscale dell’azienda che si intende monitorare. Anche nelle gare e negli appalti pubblici è richiesto il Durc.
Si può richiedere il Durc Online in due modi:
La procedura però non è stata sempre così semplice. Infatti fino ai primi anni del 2000 le imprese che avevano necessità di ottenere questo tipo di certificazione dovevano farne richiesta in maniera distinta all’INSPS, all’INAIL e alle Casse edili.
Attualmente la richiesta per il d u r c può essere fatta anche solamente ad uno di questi tre enti. Gli enti attualmente sono in comunicazione tra loro e il certificato che viene rilasciato è unico e attesta la regolarità del versamento dei contributi nei confronti degli altri enti.
Una volta effettuato l’accesso si può fare richiesta di analizzare la posizione contributiva di un’impresa inserendo il codice fiscale dell’impresa che si intende controllare e un indirizzo di ns a cui ricevere la documentazione di cui si è fatto richiesta. Ciò permette a qualunque persona la possibilità di poter richiedere l’accertamento di regolarità contributiva di un’azienda.
Durc: Quanto dura?
Se la risposta alla richiesta effettuata riceve esito positivo, il sistema produce il DURC che ha una durata di 120 giorni.
Se la richiesta viene effettuata per lavori privati in edilizia, la risposta che viene generata è positiva, il DURC che verrà emesso avrà una durata di 90 giorni. È possibile che il sistema generi anche una risposta negativa.
In questo caso viene inviata alla casella di Posta Elettronica Certificata di chi ne ha fatto richiesta o a un delegato il documento che riassume le irregolarità, con il consiglio di sanare tutte le posizioni entro 15 giorni dall’invio.
Un’impresa può decidere, nel caso abbia ricevuto svariate cartelle esattoriali relative a posizioni contributive da regolarizzare, di rottamare le cartelle aderendo alla campagna di rottamazione delle cartelle promossa da Equitalia ottenendo così un DURC positivo dall’INPS.
Durc: Quando non serve
Come accennato poco fa, il DURC non sempre è obbligatorio. Il DURC può essere richiesto in maniera obbligatoria quando si ha a che fare con i lavori pubblici. Quando infatti un’azienda vuole partecipare ad un appalto (o un subappalto) per dei lavori pubblici deve necessariamente presentare il DURC.
Un alto caso è quando si fanno lavori privati per i quali è richiesta la concessione edilizia o la DIA (la denuncia di attività in edilizia), è obbligatorio anche per le attestazioni SOA-Società Organismi di Attestazione (certificazione necessarie per partecipare a gare di appalto); per l’iscrizione all’albo dei fornitori; quando si vogliono ottenere finanziamenti o agevolazioni.
La maggior parte delle volte in cui il DURC viene richiesto, è per la partecipazione agli appalti pubblici; questo perché l’azienda spesso ha il compito sia di realizzare materialmente l’opera sia di fornire servizi.
Può accadere che il bando preveda la presentazione del documento unico di regolarità contributiva per aggiudicarsi la gara o per la scrittura del contratto. I lavori pubblici, essendo lavori spesso piuttosto lunghi, il DURC che viene prodotto può essere soggetto a richiesta di presentazione anche per; quietanzare le fatture; per il SAL (Stato avanzamento Lavori) e per il saldo finale.
In qualsiasi circostanza il DURC serve ad attestare che i contributi siano stati versati regolarmente dall’azienda che lo richiede.
Come è composto il DURC
Il documento di regolarità contributiva che viene generato dal sistema è diviso in quattro sezioni e viene fornito in formato pdf.
Il Durc è composto da quattro sezioni:
- nella prima sezione viene indicata la ragione sociale dell’impresa e la denominazione, la sede legale e il codice fiscale
- nella seconda sezione sono indicati i termini di iscrizione all’INPS, INAIL e le Casse Edili
- nella terza parte viene certificata la regolarità contributiva
- nell’ultima parte si trova la data della verifica, il numero identificativo e la data di scadenza del Documento unico di regolarità contributiva
Il Durc pertanto sarà valido fino alla data indicata nell’ultima parte e durante il periodo in cui il DURC è valido non si può fare una seconda richiesta di verifica.
Una volta ottenuto il DURC si può presentarlo in tutti i procedimenti in cui è previsto dalle normative.
Durc e Autocertificazione
In alcuni casi si può anche autocertificare il DURC dichiarando come corretta la posizione contributiva dell’impresa. Questo può essere fatto solamente in caso di contratti di fornitura per importi inferiori a 20.000 euro; contratti i di acquisto di servizi sempre per importi inferiori a 20.000 euro.
Una volta prodotta l’autocertificazione va però comunicata tramite Posta Elettronica Certificata alla Direzione Territoriale del Lavoro.
Il DURC Interno
Ultimo aspetto da trattare sul Documento Unici di Regolarità Contributiva riguarda il DURC interno ovvero la richiesta che può essere inoltrata dal un datore di lavoro dipendente al fine di ottenere vantaggi sia normativi che contributivi.
La richiesta deve essere fatta tramite un apposito modulo che viene verificato dall’INPS il quale se non accerta irregolarità applicherà gli sgravi richiesti.
In caso contrario, ove riscontri invece delle anomalie, inviterà l’impresa a regolarizzare la propria posizione tramite l’invio di una rettifica.