Ecobonus: Federcontribuenti, comprendiamo allarme Ministro Franco su conti ma può generare economia

Salvitti, necessaria proroga oltre il 2023 per adeguarsi alle norme europee sulla sostenibilità ambientale

”Ogni unità immobiliare con accesso all’ecobonus, di media, vale sui 100 mila euro tra serramenti, fotovoltaico, cappotto, colonnine elettriche, oscuranti e domotica, in più c’è la parte tecnico-progettuale. Possiamo capire l’allarme del ministro sui conti ma in questo momento in Italia sono state cantierizzate 50 mila unità abitative tra primi e secondi ‘Sal’ (stato avanzamento lavori), 4 mila condomini eseguiti in larga parte tra Lombardia, Veneto e Lazio in primis”. E’ il commento del direttore Generale di Federcontribuenti, Fabrizio Salvitti alle parole del ministro dell’ Economia, Daniele Franco che sull’ecobonus ha escluso un prolungamento dopo il 2023 per l’alto costo per le casse dello Stato.

”Ricordo al ministro – continua Salvitti – che in regioni del Sud, vista la particolarità documentale e cavillosa, in quanto moltissime unità non hanno il titolo abilitativo come la concessione edilizia  o in sanatoria, non ci sono i requisiti in quanto la maggior parte degli immobili hanno criticità. Ecco perchè è utile prorogare al 2025 l’Ecobonus, ma prima bisogna porre rimedio a questa parte d’Italia dove ad oggi non possono accedere all’ecobonus perché manca la sanatoria edilizia”.

Secondo il Direttore generale di Federcontribuenti  ”se ci fosse una sanatoria nelle regioni dov’è maggiore l’abusivismo edilizio, ciò porterebbe soldi nelle casse dello Stato come oblazione e oneri concessori ai Comuni. Questo renderebbe più  semplice a questo punto accedere all’ecobonus”. Quindi, conclude Salvitti ”ci vuole una proroga oltre il 2022 e 2023 per fare in modo che i cittadini si adeguino alle norme europee sulla sostenibilità ambientale e allo Stato di non aggravarsi cui conti se attua una sanatoria edilizia che dia la possibilità a tutti i cittadini di usufruire di questa importante legge”.