Spesso sentiamo parlare di 8 per mille. Ma vi siete mai chiesti cos’è realmente? Come funziona e come controllarlo? In questa guida risponderemo a tutte queste domande e vi forniremo tutte le spiegazioni necessarie da sapere sull’otto per mille
L’otto per mille è una percentuale del gettito complessivo dell’IRPEF che la legge 222 del 1985 ha stabilito venga destinata per scopi sociali, umanitari, religiosi, caritativi e culturali.
Come funziona l’otto per mille?
Ogni contribuente può decidere di destinare l’otto per mille alla Chiesa Cattolica, allo Stato o ad altre confessioni religiose. Sulla destinazione dell’otto per mille sono dunque chiamati a pronunciarsi i contribuenti che esprimeranno la loro preferenza firmando in una delle caselle degli appositi spazi predisposti su tutti i modelli della dichiarazione dei redditi UNICO, 730 e CUD.
I soggetti destinatari possono variare ogni anno perché il meccanismo è aperto, ogni confessione religiosa può infatti stipulare accordi con lo Stato. Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica i fondi che arrivano dall’otto per mille verranno utilizzati per tre finalità, la prima riguarda le esigenze di culto della popolazione, la seconda il sostentamento del clero, la terza riguarda opere di carità in Italia e nel Terzo mondo.
L’otto per mille e Irpef
È importante puntualizzare che firmare per destinare l’otto per mille non comporta il pagamento di un’ulteriore tassa, non costa niente in più al contribuente perché la scelta della destinazione si riferisce ad una quota dell’intero gettito dell’IRPEF e non all’IRPEF personale quindi in sede di ripartizione, ogni firma vale allo stesso modo e non c’è differenza ad esempio tra la firma di un imprenditore e quella di un operaio.
Alla base all’attuale sostegno economico alla Chiesa ci sono importanti valori ecclesiali e civili infatti esso fa emergere il valore democratico del nostro Stato che non enuncia solo i diritti ma si preoccupa anche di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che potrebbero svuotarli di contenuto impedendone l’esercizio effettivo. La piccola ma effettiva sovranità popolare che si esercita ogni anno tramite l’otto per mille si basa sul pluralismo culturale e sociale e favorisce non solo la partecipazione democratica ma anche la cooperazione internazionale attraverso le risorse destinate ai Paesi in via di sviluppo.
Infine il sistema di derivazione concordataria fa spazio a valori ecclesiali fondamentali per le nostre comunità, valori legati alla comunione, alla solidarietà, alla perequazione, alla corresponsabilità e soprattutto alla partecipazione dei fedeli alla vita ed alla missione della Chiesa.
Chi può destinare l’otto per mille e in che modo?
Possono esprimere la loro scelta tutti i contribuenti che devono compilare l’UNICO, o il 730 ma anche tutti i possessori solo del CUD che non hanno più obblighi fiscali.
Ma vediamo qualche altro aspetto. Ogni anno l’otto per mille che lo Stato raccoglie con le imposte sul reddito dei contribuenti viene ripartito tra lo Stato stesso e sei confessioni religiose. Queste sono la religione cattolica, i valdesi, gli ebrei, i luterani, gli avventisti e le assemblee di Dio.
La ripartizione di questo denaro pubblico avviene secondo la percentuale delle firme raccolte al momento della dichiarazione dei redditi. Ciò significa che se non si firma sarai comunque tassato. L’otto per mille delle tue imposte sarà comunque ripartito in base alle scelte fatte dagli altri contribuenti.
In realtà nessuno destina il proprio gettito. Il meccanismo somiglia di più ad un gigantesco sondaggio di opinione con cui si contano le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e in base a queste percentuali vengono poi ripartiti i fondi. Solo un italiano su tre effettua una scelta ma, come detto, l’otto per mille viene comunque ripartito in base alle scelte effettuate. Risultato con solo il trentacinque per cento delle firme effettive l’ottantasette per cento dei fondi finisce alla Chiesa cattolica. Stiamo parlando di circa un miliardo di euro. Ogni anno la Chiesa cattolica italiana diffonde spot girati in luoghi poverissimi ma solo una piccola percentuale viene inviata nel Terzo mondo mentre, milioni di euro, vengono spesi per costruire nuove Chiese.
Come compilare il modulo e le novità del nuovo anno
È stato stabilito che è possibile effettuare la dichiarazione dell’otto per mille anche per via telematica. Il primo passaggio da effettuare riguarda la compilazione dei dati anagrafici comprendenti anche il codice fiscale. È sufficiente infine siglare con una firma il nome della confessione religiosa che sarà destinataria della donazione. Ribadiamo che la prima somma quota è suddivisa tra lo Stato e la confessione religiosa scelta. All’interno del modello 730 esiste una scheda che indica il modello otto per mille. Quest’ultima prende il nome di 730-1 appositamente rivolta al modello oggetto del nostro discorso. I soggetti verso cui è possibile indirizzare la quota sono dodici, Stato, Chiesa cattolica, Assemblee di Dio, Unione delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno, Chiesa Evangelica Luterana, Unione delle Comunità ebraiche, Chiesa Apostolica, Sacra arcidiocesi ortodossa, Unione cristiana Evangelica Battista, Unione induista, Unione buddista.
La quota dedicata allo Stato è rivolta rigorosamente e tassativamente a scopi di interesse sociale o anche aventi carattere umanitario. Quella rivolta alla Chiesa Cattolica per scopi di carattere religioso o caritativo mentre per interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali nel Paese o anche all’estero effettuati attraverso un ente è indicata l’Unione delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno. È rivolta invece ai Paesi del Terzo mondo pe interventi sociali ed umanitari la quota rivolta all’Assemblea di Dio in Italia. All’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane quota rivolta a tutelare gli interessi religiosi, culturali, le tradizioni e gli interventi umanitari e sociali degli Ebrei in Italia. Per l’unione Buddista italiana la quota sarà rivolta verso interventi culturali, sociali, umanitari anche verso Paesi esteri. Simile a quest’ultima la quota versata verso l’unione Induista Italiana. Rivolte invece al mantenimento degli edifici di culto, scopi scientifici e culturali rigorosamente da realizzare in Stati esteri sono le quote verso la Sacra Arcidiocesi ortodossa in Italia ed Esacrato per l’Europa Meridionale.
Nel 2018 su quasi 50 milioni di contribuenti circa 19 milioni hanno indirizzato la loro quota mentre, il resto dei contribuenti, non ha espresso alcuna preferenza. Invitiamo tutti ad effettuare sempre la scelta in modo da poter consapevolmente scegliere dove devolvere la propria quota.