Oggi parliamo di SEO: una parola che sta attirando l’attenzione di molte persone negli ultimi anni, e questo perchè anche in Italia sta crescendo la consapevolezza che internet rappresenta una grande opportunità commerciale sia per i professionisti che per le imprese.
Stanno crescendo i guadagni di chi ha investito nel web e si stanno sviluppando nuove figure professionali che prima non esistevano. Ecco perchè abbiamo voluto scrivere una Guida SEO per principianti, in modo che anche chi fosse a digiuno di termini tecnici può capire di cosa stiamo parlando.
Che cos’è la SEO
C’è un grande fermento ma anche tanta confusione, cerchiamo di fare chiarezza perchè se è vero che internet può portare dei benefici economici per farlo gli utenti e il clienti devono essere anzitutto convogliati sul sito.
E per fare questo devo trovare il sito nei primi posti dei motori di ricerca e in particolare di Google che da solo rappresenta la grande fetta della ricerca mondiale, seguito da Bing e Yahoo.
Per avere visibilità sui motori di ricerca senza spendere soldi in pubblicità bisogna riuscire a comparire tra i primi dieci risultati di ricerca di Google. Non è nè facile nè immediato ma con il duro lavoro e l’aiuto di un professionista ci si può riuscire. Bisogna però utilizzare una tecnica chiamata SEO (Search Engine Optimization).
Uno strumento messo a disposizione proprio da Google per controllare la corretta indicizzazione e il posizionamento del sito è Google Search Console.
La ricerca organica di Google
Rispetto ad un libro, che viene letto dalla prima pagina, i visitatori di un sito web non cominciano la navigazione dalla home page ma arrivano dalle pagine interne attraverso la ricerca di parole chiave fatte su Google: questa viene detta ricerca organica.
Intercettare i visitatori per le keywords che ci interessano diventa quindi fondamentale per far crescere la nostra azienda su internet: l’alternativa sarebbe un investimento pubblicitario su Adwords (Annunci pubblicitari su google) ma molti piccoli imprenditori non hanno nè il budget nè la forza commerciale per investire molto denaro nella pubblicità online.
Diventa quindi importante sfruttare la ricerca organica di Google e mirare a posizionarsi entro i primi dieci risultati della Serp di Google. La Serp è semplicemente la lista dei risultati che Google rilascia quando viene effettuata una ricerca, come la schermata qui sotto:
Come funziona Google
Ma come fa Google a posizionare i siti per le parole chiave? Anzitutto bisogna dire che l’algoritmo di Google è il più evoluto tra tutti i motori di ricerca ed analizza circa 200 fattori differenti che contribuiscono a far salire o scendere le singole pagine web all’interno della Serp.
Questi 200 fattori di ranking sono in parte conosciuti e parte no, ma ci sono delle regole chiave della SEO che occorre rispettare per avere un contenuto posizionato in alto nella ricerca.
Proviamo ad elencare i dieci fattori principali utilizzati da Google per calcolare il ranking che dovremmo tenere a mente per posizionare il nostro sito web:
- Titolo e Url
- Meta Description
- Https
- Contenuto Originale
- Mobile First
- Backlinks
- Età del dominio
- Velocità di caricamento
- Tag Immagini
- Spazio Web Utilizzato
Fattori di Ranking su Google
Cerchiamo di analizzare nel dettaglio questi dieci fattori che abbiamo elencato qui sopra. Essendo questa una Guida Seo per Principianti, il linguaggio usato sarà semplice e gli approfondimenti saranno spiegati in una Guida successiva, limitiamoci per ora ad un’introduzione che possa aiutare chi non è pratico di Seo a correggere quei piccoli e banali errori che però molti continuano a fare, con conseguente penalizzazione da parte di Google.
Titolo e Url
Il titolo e la url sono due importanti fattori di posizionamento per Google, vediamo come impostarli correttamente.
Anzitutto diciamo che il titolo delle pagine o dei post deve avere una lunghezza massima di 60-70 caratteri e deve contenere la keyword per la quale vogliamo posizionare questa pagina.
Un esempio? Se volessiomo posizionare la keyword Motori di Ricerca, il titolo del nostro articolo sarà qualcosa di simile a questo: Guida ai Motori di ricerca.
Per quanto riguarda la url invece, deve essere friendly ovvero non deve avere numeri o estensioni html ma semplicmente riportare il titolo dell’articolo dividendo le parole con il segno meno, cioè nel nostro caso: www.miosito.it/guida-ai-motori-di-ricerca.
Con WordPress è molto semplice settare una url friendly, basta andare sul menu a sinistra e cliccare su Impostazioni > Permalink e impostare il permalink con il Nome Articolo.
Meta Description
La Meta Description è un testo che Google visualizza sotto il titolo e l’url nei risultati di ricerca (Serp), ha un’importanza notevole e deve avere una lunghezza massima entro i 160 caratteri, e una lunghezza minima di 80-120 caratteri.
Anche se per i rich snippet Google ha recentemente comuncato che utilizzerà fino a 320 caratteri questo non deve influenzare la lunghezza della scrittura della Meta Description della nostra pagina, perchè per i rich snippet Google prenderà in automatico (e in base al ragionamento del suo algoritmo) del testo presente nella pagina.
Dunque scriviamo una meta description coinvolgente, in pratica un piccolo riassunto di quello che l’utente troverà se clicca sul nostro link: cerchiamo di essere coinvolgenti, di avere un testo compreso tra 120 e 160 caratteri e inseriamo al suo interno la keyword per la quale vogliamo posizionare la pagina che stiamo scrivendo.
Https e SSL
Il protocollo https è diventato uno dei fattori di ranking, e da Luglio 2018 i siti che non avranno il dominio SSL saranno penalizzati da Google, quindi è bene attivarlo subito: i costi di un dominio ssl sono bassissimi e molto spesso viene incluso nel servizio di hosting.
Contenuto Originale
Nel Seo si dice spesso che il Contenuto è il Re (Content is King), e questo è ovvio se parliamo di un progetto con articoli che devono essere letti, compresi e magari condivisi da parte degli utenti.
Come scrivere un testo ottimizzato per il SEO?
Anzitutto deve essere un contenuto originale, di almeno 900-1.000 parole, e deve contenere al suo interno un solo tag H1 (nel titolo) e una serie di tag H2 per i paragrafi interni.
A scelta, l’articolo può avere dei tag h3 o h4 per evidenziare parole o sottotitoli, mentre all’interno dell’articolo la keyword o i sinonimi più importanti possono essere evidenziati in grassetto o in corsivo: in questo modo Google riesce a capire cosa è importante all’interno dell’articolo.
Mobile First
La maggior parte delle ricerche provenienti da Google vengono fatte da smartphone e quindi anche l’ottimizzazione e la velocità del sito su mobile è per Google un importante fattore di ranking.
Tanto importante da rendere obbligatorio da luglio 2018 l’implementazione della tecnologia AMP per i siti web mobile. Chi non avrà un sito web AMP inizierà semplicemente a perdere posizioni nel ranking di Google.
Per chi utilizza WordPress, l’AMP può essere facilmente inserita sul sito attraverso plugin di terze parti come AMP per WP, oppure con l’aggiornamento del tema se questo lo prevede.
Backlinks
I backlinks sono i link inseriti in altri siti che portano al vostro: per Google sono un fattore molto importante per valutare l’autorevolezza del sito web (authority). Più backlinks di qualità punteranno al vostro sito e maggiori saranno le keywords ben posizionate nella Serp.
Ma come funziona un backlink? E come avere dei backlink che puntano al proprio sito?
Se i contenuti che scrivete nel vostro blog sono veramente interessanti, gli altri siti inizieranno a condividerli e ad usarli come fonte nei loro articoli in maniera del tutto naturale. Per fare questo dovete lavorare molto bene con i contenuti del vostro sito, con la continuità di pubblicazione e anche con i social network – soprattutto con facebook.
Non abbiate fretta, perchè il SEO ha i suoi tempi.
Spesso mi chiedono quanto tempo occorre a Google per posizionare al primo posto una keyword o un nuovo sito.
Tanto tempo, rispondo io: i primi risultati concreti si possono iniziare a vedere intorno ai 5-6 mesi e solo a patto che a livello di SEO sia tutto ottimizzato alla perfezione e sia stato progettato un piano editoriale con una visione sulle keywords da posizionare.
Molti analisti hanno calcolato che per entrare nella Top 10 di Google possono essere necessari da 1 a 3 anni ma spesso e per molte keywords non ci si entrerà mai: troppi i fattori che determinano l’accesso nelle prime posizioni per poter valutare in maniera analitica il come e il quanto.
Ad ogni modo, con il SEO non si bara. Ecco perchè sconsiglio l’acquisto di backlinks che invece vanno molto di moda tra i vari gruppi di facebook. Abbiate pazienza, se fate un buon lavoro sarete ricompensati ma a tempo debito.
Età del dominio
L’età del dominio sembra essere uno degli altri fattori che Google prende in considerazione per il posizionamento.
In che senso? Immaginate un sito che pubblichi regolarmente contenuti di qualità ogni giorno da ben 4 anni mentre il vostro sito ha iniziato a pubblicare il mese scorso: per Google siete ai poli opposti e avete tutto da dimostrare al motore di ricerca che siete effettivamente validi e potete fare concorrenza a chi pubblica da molti anni.
Perciò: pubblicate, pubblicate, pubblicate. Siate costanti e incominciate a formare una vostra community su facebook. In questo senso vi può aiutare la strategia del Funnel di Vendita.
Velocità di caricamento
La velocità è un fattore determinante per il ranking di Google: dovete ottimizzare il vostro sito in modo che il caricamento delle singole pagine sia veloce e per farlo potete utilizzare una serie di strumenti di analisi che riescono ad identificare quali sono i fattori dell’ottimizzazione che dovete migliorare.
Testate la velocità di carimento del vostro sito con questi tre prodotti:
I risultati che otterrete conterranno anche delle indicazioni su come ottimizzare la velocità del sito web, spesso dipende dalla velocità del server, dall’ottimizzazione delle immagini e dal caricamento del codice CSS, Js e html: occorrerà anche settare correttamente alcuni parametri nel file .htaccess come la compressione gzip.
Immagini e Tag Alt
Ogni immagine inserita nel nostro sito web deve essere ottimizzata per le effettive dimensioni in pixel e non semplicemente riadattata ad un formato piccolo mantenendo il peso di quello gigante.
Questo perchè il caricamento della pagina potrebbe risentirne con la conseguenza che un lungo tempo di caricamento farebbe sicuramente uscire dalla pagina il visitatore.
Detto ciò, ciscuna immagine presente sul sito deve essere salvata esclusivamente in formato jpg (no png), e il nome del file deve essere inerente al contenuto dell’articolo, con le parole del nome divise da trattini. Esempio pratico: seo-per-principianti.jpg
Non solo: una volta inserite nella pagina, per ciascuna immagine dovremmo compilare il Tag Alt inserendo in qesto caso una parola o frase che descrivano l’immagine. Ad esempio: serp google.
Hosting Condiviso vs Server Privato
Per far capire ai miei clienti la differenza tra un hosting condiviso e un server privato (o VPS) faccio questo esempio: immaginate l’hosting condiviso come uno dei mega condomini di 12 piani alla periferia sud di Pechino, con milioni di appartamenti fatiscenti in un quartiere male frequentato. Ecco questo è l’hosting condiviso.
Il vostro sito potrebbe condividere infatti lo stesso spazio con un sito bannato da Google, oppure con un sito che succhia molte risorse allo spazio web oppure con un sito dai dubbi contenuti: e voi perdereste authority, velocità e posizionamento.
Il server privato (o anche il Vps) lo dovete invece immaginare come una bella villetta in un quartiere chic in California: prati verdi, spazio tra una villa e l’altra, vicini garbati e bune scuole nelle vicinanze. Ho reso l’idea?
SEO Checklist:
Spero di avervi dato un’infarinatura di SEO comprensibile, ora dovete approfondire l’argomento e provare-provare-provare. Leggete libri che parlano di SEO, leggete articoli sul web, guardate video che parlano di SEO su Youtube. In questo modo imparerete a gestire meglio il vostro sito e ad ottenere dei buoni risultati nella ricerca organica di Google.
Dopo aver analizzato i principali fattori di ranking per il posizionamento sui motori di ricerca – e su Google in particolare, ho stilato una SEO check-list che consente di capire che abbiamo commesso degli errori o se abbiamo dimenticato di implementare qualcosa che invece va inserito, vediamola insieme:
Lingua del Sito
Verificate che la lingua dichiarata nel codice della home del vostro sito sia effettivamente la lingua che state usando. Spesso la lingua dichiarata è l’inglese e voi state scrivendo in italiano: in questo modo generate confusione al motore di ricerca.
Breadcrumbs (o briciole di pane)
Utilizzate i breadcrumbs (sono quelle paroline grigie che vedere il alto, sopra il titolo di questa pagina) e servono a Google per indicizzare bene le varie pagine del sito, specialmente se sono centinaia di pagine diverse.
Categorie
All’inizio del vostro progetto editoriale, usate solo 3 o 4 categorie. Dopo, quando avrete incominciato a pubblicare almeno 40-50 articoli, potete creare delle sottocategorie – una decina per categoria principale.
Tag
Non usate i tag, meglio le categorie.
Errore 404 e Redirect
Evitate gli errori 404. Se cancellate una pagina, utilizzate il Redirect 301, anche il plugin Yoast SEO Premium consente di farlo in maniera semplice e automatica.
Social Network Collegati
Colelgate il sito con i vostri social network, con Facebook in particolare e automatizzate la pubblicazione dei vostri post su facebook – potete usare un servizio gratuito che funziona molto bene: www.dlvrit.com
Schema.org
Se usate WordPress, verificate che il vostro sito sia realizzato rispettando i canoni di Schema.org, in questo modo l’indicizzazione filerà liscia ed eviterete problemi in questo senso.