INPS per le famiglie: bonus bebè, mamma e famiglie

Bonus Inps Famiglie bebè

Tra i più significativi e utili servizi che l’INPS mette a disposizione dei cittadini italiani, vanno ricordati in particolare quelli relativi ai diversi aiuti economici, i cosiddetti bonus, a sostegno del reddito delle famiglie con figli, in arrivo e già nati.

Tutti i bonus per figli e famiglie erogati dall’Inps

In questa guida, in particolare, vi descriveremo nel dettaglio i seguenti servizi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale: bonus bebè, bonus mamma domani e bonus infanzia (asilo nido e baby-sitting), introdotti dal Governo Renzi con la Legge di stabilità 2015 e confermati, almeno in parte, anche per il corrente anno dalla nuova Legge di bilancio 2018.

Il bonus bebè 2018, detto anche “assegno di natalità”, è un contributo economico mensile fornito dallo Stato alle famiglie italiane per ciascun figlio nato, adottato o in affido preadottivo, entro l’anno.

Esso è destinato a tutti i nuclei familiari con un ISEE inferiore o pari a 25.000 euro e, a partire dal 2018, viene fornito mensilmente dalla nascita del figlio fino al compimento del suo primo anno di età o, in caso di adozione, per tutto il primo anno di ingresso in famiglia del bambino (negli anni scorsi, invece, l’assegno di natalità veniva erogato per tre anni, anziché uno).

Un valido contributo offerto alle famiglie per aiutarle a sostenere le ingenti spese richieste per la cura di un neonato, soprattutto nei primi mesi di vita di quest’ultimo.

Calcolare il bonus in base all’ISEE

Ma a quanto ammonta tale contributo? La cifra dell’assegno di natalità, in realtà, varia a seconda del valore dell’ISEE della famiglia interessata:

  • con ISEE fino a 7.000 euro, il richiedente può usufruire di 1.920 euro, distribuiti in 12 mensilità;
  • con ISEE compreso tra 7.000 e 25.000 euro, i genitori avranno diritto a 960 euro, sempre per un anno.

Il pagamento viene effettuato a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda (che va inoltrata entro 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del figlio adottivo) ed è corrisposto mensilmente dall’INPS al richiedente tramite accredito su conto corrente bancario o postale, bonifico domiciliato, libretto postale o carta prepagata. Pertanto, in sede di invio della domanda, è necessario che il richiedente indichi il suo IBAN, compilando e allegando alla domanda il modello SR/163. Se la domanda dovesse essere presentata oltre i 90 giorni, l’Istituto previdenziale erogherà l’assegno di natalità a decorrere dal mese di presentazione della domanda.

I requisiti che il genitore deve possedere per poter presentare domanda per il bonus bebè sono:

  • cittadinanza italiana, di uno Stato membro della Comunità europea o permesso di soggiorno UE;
  • residenza in Italia;
  • convivenza con il figlio per il quale viene richiesto l’assegno;
  • ISEE pari o inferiore a 25.000 euro alla presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio (per tale motivo, al fine di continuare a percepire il bonus richiesto, in caso di scadenza della DSU, il 15 gennaio dell’anno successivo alla sua presentazione, il richiedente dovrà presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica, necessaria per il rinnovo dell’ISEE).

Come fare domanda per il bonus Inps

Come fare domanda? L’Inps Online offre sul suo sito ufficiale www.inps.it un servizio on line dedicato per inoltrare telematicamente la domanda e verificarne successivamente l’esito.

Per accedervi, basterà munirsi di PIN Inps dispositivo e codice fiscale. In alternativa, l’utente può presentare domanda per il bonus bebè anche attraverso il Contact Center INPS (numero verde 803 164, da rete fissa, o 06 164 164, a pagamento, da cellulare) o mediante enti di patronato e altri intermediari abilitati.

Un altro importante contributo che lo Stato italiano offre ai cittadini, in particolare alle future mamme, è il “bonus mamma domani”, detto anche “premio alla nascita”, un assegno di 800 euro, in un’unica soluzione, che l’INPS eroga a tutte le donne italiane, in gravidanza o che hanno adottato un bambino, che ne fanno richiesta, allo scopo di contribuire alle spese mediche legate alla gravidanza e a quelle per i prodotti di prima infanzia.

Cosa fondamentale, il bonus mamma domani prescinde dal reddito dei soggetti richiedenti e presuppone come unici requisiti necessari per averne diritto la residenza in Italia, la cittadinanza italiana o comunitaria (o il permesso di soggiorno, in caso di cittadine extra-comunitarie) e l’aver compiuto il settimo mese di gravidanza (o anche aver partorito, adottato o ricevuto un figlio in affido).

L’assegno di 800 euro, dunque, è fornito una tantum, per ciascun figlio in arrivo, nato, adottato o in affidamento, e viene erogato dall’Istituto di previdenza sociale attraverso bonifico domiciliato presso un ufficio postale, accredito su conto corrente bancario o postale o su carta prepagata, libretto postale. Tranne che per il primo caso, per il pagamento è necessario, quindi, fornire un codice IBAN, compilando e allegando alla domanda il modello SR/163.

Bonus Bebè: come fare la domanda

La domanda per il premio alla nascita, da presentare al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo) o, comunque, entro un anno dal verificarsi dell’evento (parto, adozione, affido preadottivo), può essere inoltrata on line all’INPS, attraverso il suo servizio telematico dedicato, utilizzando il proprio PIN dispositivo, chiamando il Contact Center dell’ente o rivolgendosi a patronati, caf e altri intermediari abilitati. Mediante il servizio on line, inoltre, si potranno anche consultare eventuali domande già trasmesse e accedere alle altre prestazioni di sostegno al reddito disponibili per le famiglie.

Per quanto riguarda la documentazione da allegare alla richiesta del bonus mamma domani, in caso di gravidanza in atto è necessaria la certificazione sanitaria del medico del SSN attestante la data presunta del parto, in caso di parto già avvenuto basterà l’autocertificazione della data del parto e delle generalità del figlio, mentre in caso di adozione o affidamento si dovranno fornire tutti gli elementi necessari per reperire le informazioni contenute nel provvedimento emesso dall’autorità competente.

Infine, da non dimenticare, il bonus infanzia, che prevede tutta una serie di agevolazioni economiche statali a sostegno delle famiglie con figli, tra cui i voucher (dal 2018 i contributi erogati tramite il Libretto di Famiglia) per servizi di baby sitting e il contributo spese per asilo nido.

Si tratta, in particolare, di un beneficio economico offerto alle madri lavoratrici con lo scopo di far loro riprendere quanto prima l’attività lavorativa, dopo il congedo di maternità obbligatorio. Il bonus infanzia, infatti, sostituisce il congedo parentale, ovvero l’astensione facoltativa dal lavoro di cui i neo-genitori possono usufruire, se vogliono, per un totale, tra madre e padre, di 10 mesi.

Con tale contributo, di un massimo di 600 euro mensili per 6 mesi (per 3 mesi, invece, a favore delle lavoratrici autonome e delle imprenditrici), da richiedere entro gli 11 mesi successivi al congedo di maternità, la madre lavoratrice potrà tornare alla sua attività professionale, sfruttando il bonus per pagare un’eventuale baby-sitter o le spese di iscrizione all’asilo nido (in questo secondo caso, l’INPS pagherà direttamente la struttura scolastica prescelta dalla madre).

Anche per il bonus infanzia, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale mette a disposizione sul suo sito internet un servizio telematico dedicato, a cui è possibile accedere tramite PIN dispositivo per inoltrare la domanda (in quest’ultima occorre specificare di quale dei due benefici si vuole giovare, a quale struttura dare il contributo, in caso di scelta del bonus asilo nido, di quanti mesi si intende fruire e di aver presentato la dichiarazione ISEE valida).

La domanda va inviata in occasione del bando indetto ogni anno dall’INPS e le conseguenti graduatorie privilegeranno dapprima le madri lavoratrici con reddito più basso.