Sanità: Capurso (Anaste), nostro modo di agire all’insegna della trasparenza verso anziani più deboli

Disponibili a collaborare con tutti per il miglioramento e l’ampliamento dei servizi nell’ottica del progetto RSA aperta

“Il nostro modo di agire è sempre all’insegna della trasparenza, con la volontà di essere uno strumento al servizio della collettività, ed in particolare degli anziani più deboli e fragili’’. E’ un passaggio dell’intervento del Presidente dell’Associazione Nazionale Strutture Territoriali e per la Terza Età (Anaste), Sebastiano Capurso, alla presentazione dell’8a edizione del bilancio sociale delle strutture di Anaste Emilia Romagna. Un appuntamento, quello di Bologna, molto importante, ha precisato Capurso ‘’in questo difficile momento, perchè può essere un elemento fondamentale nell’opera di ricostruzione dell’immagine del mondo della residenzialità per anziani dopo l’infuriare della pandemia da Covid 19”.

Capurso ha difeso con passione il lavoro degli associati Anaste, del mondo delle Rsa e di tutto il personale socio-sanitario coinvolto che,  “in condizioni di grandissima difficoltà, con gli organici falcidiati e senza indicazioni chiare, ha continuato il suo impegno per assistere  i tanti anziani,  curati con affetto e competenza  nelle nostre strutture, trasformate in pochi giorni in reparti di isolamento di malattie infettive, isolati da tutto e da tutti;  è doveroso quindi un riconoscimento per i tanti sacrifici, umani prima che economici, patiti da tutti noi nel periodo della pandemia’’.

Il Presidente di Anaste è apparso assai dispiaciuto per la “disinformazione subita dalle RSA e dagli operatori, poiché tutte le misure di sicurezza, prevenzione e garanzia messe in opera sulla base di criteri di attenzione e prudenza sono state mal interpretate ed erroneamente ritenute forme di deliberato isolamento  e chiusura.

Le RSA sono state inoltre ritenute ingiustamente responsabili dei ritardi delle vaccinazioni degli ospiti, o della mancata sospensione del personale non ancora vaccinato”.

Una narrazione – ha aggiunto – ‘’assolutamente non veritiera e mortificante, che non potremo mai accettare. Nello spirito costruttivo di superamento dell’emergenza abbiamo quindi prontamente formulato proposte concrete ed innovative, prima tra tutte quella di una assistenza domiciliare integrata ed a partenza dalle RSA, supportata da tecnologie di telemedicina e teleassistenza, poiché una assistenza domiciliare totalmente alternativa all’assistenza residenziale presenta limiti tecnici ed operativi, maggiori costi e inevitabili oneri per le famiglie”.

Infine un accenno al PNRR: ‘’abbiamo presentato proposte alternative e complementari a quelle contenute nel PNRR – ha detto Capurso -, che riserva risorse rilevanti ai piccoli ospedali di comunità, a gestione infermieristica, non tenendo conto della opportunità, come  proposto  dalle associazioni di categoria, di uno specifico intervento per il rafforzamento tecnico e strutturale delle RSA, anche con un ampliamento ad esempio dei benefici fiscali per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico, che consentirebbero la necessaria modernizzazione delle strutture”. Capurso ha manifestato la disponibilità dell’Anaste a collaborare con tutti, nell’ottica di un miglioramento ed ampliamento dei servizi agli anziani, anche nell’ottica del progetto “RSA aperta”, chiedendo due cose: “disponibilità al confronto e trasparenza nella declinazione delle proposte’’.  “Non vorremmo – ha concluso – che tanti progetti, nel concreto irrealizzabili, soprattutto per mancanza delle figure professionali necessarie, si traducessero di fatto in un arretramento significativo dei diritti alla assistenza ed alle cure, con ulteriori carichi per le famiglie, già stremate dalla pandemia”.