Anche lo scorso anno sono aumentate le start up innovative in Italia, cioè quelle società costituite anche in forma cooperativa che operano nello sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Quante Start up ci sono in Italia?
Secondo i dati di InfoCamere il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è pari a 8.391.
Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup è pari a poco più di 423 milioni di euro, in media 50.423 euro a impresa: un incremento significativo (+4,1%) rispetto al trimestre precedente.
Settori di attività delle start up
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività il 70,9% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione software e consulenza informatica, 31,5%; attività di R&S, 13,5%; attività dei servizi d’informazione, 9%), il 19,2% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,6%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,3%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 1,9%), mentre il 4,2% opera nel commercio.
L’incidenza delle nuove imprese innovative tra le società di capitali è più elevata della media nei comparti dei servizi alle imprese (1,6%) e dell’industria in senso stretto (0,7%); rilevante è anche la quota di neo-imprese innovative fra le società dei servizi di produzione di software (9,7%).
Start up femminili
Guardando alla composizione societaria, le startup innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.127, il 13,4% del totale, contro un’incidenza del 17,2% se si prende in esame l’universo delle società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 3.592 (42,8% del totale, quota inferiore a quella fatta registrare dal complesso delle società di capitali, 49,4%).
Start up a prevalenza giovani
Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 1.824, il 21,7% del totale, una quota tre volte superiore rispetto a quella rilevata tra le altre società di capitali (7,2%). Le startup innovative in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale sono 2.948 (35,1% del totale, contro un’incidenza del 13,1% se si considera la totalità delle società di capitali italiane).
Start up a prevalenza straniera
Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 253, il 3% del totale, una quota inferiore a quella osservata nel complesso delle società di capitali (4,6%). Le startup innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano sono 1.088, il 13% del totale; tale quota è superiore a quella del complesso delle società di capitali (10,8%).
Dove sono le Start up in Italia
Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, in valore assoluto la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 1.959, pari al 23,3% del totale nazionale. Seguono l’Emilia-Romagna con 862 (10,3%), il Lazio con 825 (9,8%), il Veneto con 758 (9%) e la Campania, prima regione del Mezzogiorno con 623 (7,4%).
Milano è la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di startup innovative: a fine 2017 tale numero si assesta a 1.370 (16,3% del totale nazionale). Seguono Roma con 716 (8,5%), Torino con 318 (3,8%), e Napoli con 285 (3,4%). Tutte le altre province che figurano tra le prime dieci, nell’ordine Bologna, Padova, Bari, Trento, Modena e Salerno, superano abbandonatamente le 100 unità.
Quante persone lavorano nelle start up?
Sotto il profilo occupazionale, a fine settembre 20171 risultano presenti 3.341 startup innovative con almeno un dipendente (204 in più rispetto alla precedente rilevazione), pari al 39,8% del totale, dato sostanzialmente stabile rispetto al 39,9% registrato nel trimestre precedente.
Sulla scorta dell’aumento del numero complessivo delle startup con almeno un addetto, a fine settembre 2017 cresce anche il totale addetti, pari a 10.847: un incremento di 585 unità rispetto a giugno 2017, per una crescita percentuale del 5,7%.
Il numero medio degli addetti per startup innovativa risulta stabile, scendendo molto lievemente da 3,27 a 3,25. Rimane invariato il valore mediano: almeno la metà delle startup innovative con dipendenti ne impiega al massimo 2.
A fine 2017 sono 34.480 i soci delle 8.214 startup innovative che presentano almeno un socio, un incremento notevole (+3.080, +9,8%) rispetto ai 31.400 rilevati a fine settembre presso 7.669 startup innovative. È ipotizzabile che i soci siano coinvolti direttamente nell’attività d’impresa. In media ogni startup innovativa presenta 4,2 soci (tre mesi fa il dato era 4,09 a startup) con un valore mediano pari a 3. Si tratta di dati superiori a quelli del complesso delle società di capitali.
Quanto guadagna una startup?
Tra le startup innovative registrate a fine dicembre 2017, il valore della produzione medio per impresa nell’esercizio 2016 risulta pari a circa 155mila euro, in diminuzione di circa 5mila euro rispetto alla media rilevata nel trimestre precedente (-3,6%). L’attivo medio è pari a poco più di 267mila euro per start up innovativa, in diminuzione sempre di circa 5mila euro rispetto alla precedente rilevazione (-1,8%); la metà delle startup innovative si ferma poco sotto i 74.500 euro (dato invariato rispetto allo scorso trimestre). Considerando, infine, la produzione complessiva delle startup innovative nell’esercizio 2016, al 31 dicembre 2017 essa risulta pari a 761.450.401 euro, un dato superiore di 35 milioni (+4,9) rispetto ai 725 milioni di euro registrati dalle startup iscritte a fine settembre.
Startup in perdita il primo anno?
Nel 2016 permane tra le startup innovative una maggioranza di società in perdita: 57%, contro la restante parte che segnala un utile di esercizio. Com’è fisiologico per imprese di recente costituzione a elevato contenuto tecnologico, l’incidenza delle società in perdita tra le startup innovative risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile nell’universo delle società di capitali, pari al 33,7%.
Questo dato è significativo perchè chiaramente nei primi anni di vita una start up investe nei beni strumentali e quindi generalmente chiude in perdita il primo anno o per lo meno senza profitti, e proprio perchè è una nuova a zienda dovrebbe essere maggiormente aiutata con incentivi e sgravi fiscali dallo stato, per esempio si potrebbe dare la chance di scaricare gli acquisti dei computer completamente durante il primo anno di vita dell’azienda, come avviene negli Usa.
Start up finanziamenti
L’indice di indipendenza finanziaria delle startup innovative è inferiore rispetto a quello registrato dal complesso delle società di capitali ma la differenza è ancora più pronunciata se si considerano soltanto le start up innovative e le società di capitali in utile. Questo significa che una start up parte molto spesso da un’idea e non ha grandi fondi alle spalle e se non rientra in un incubatore per start up o in un progetto di crowdfunding può avere difficoltà di accesso al credito.
Per aiutare in questo senso, il Ministero dello Sviluppo Economico ha varato un piano di sostegno economico e finanziamento alle start up innovative con il progetto Smart & Start che consente di accedere ad agevolazioni e finanziamenti per lo sviluppo dell’imprenditorialità nel settore tecnologico e per le imprese giovani. Il piano Smart & Start finanzia anche i marchi, i brevetti e le licenze oltre che gli investimenti nel marketing tradizionale e nel web marketing.
Come creare una start up
Per creare una start up innovativa ci sono una serie di agevolazioni che consentono di risparmiare ad esempio il costo del notaio effettuando l’iscrizione direttamente online così come anche per lo statuto e l’atto costitutivo. Tecnicamente la start up viene chiamata srl innovativa e deve essere iscritta al Registro delle Imprese.