“Ideas Worth Spreading” (“Idee che meritano di essere diffuse”): questo il motto alla base di TED Roma (Technology Entertainment Design), marchio di una serie di conferenze statunitensi, gestite e organizzate attualmente dall’organizzazione privata no-profit “The Sapling Foundation”, che porta nella Capitale gli imprenditori più versatili e innovativi.
E’ un evento al quale chiunque stia pensando di aprire una start-up deve partecipare assolutamente.
Cos’è TED
TED nasce nel febbraio 1984, come conferenza singola, durata 4 giorni, ad opera dei fondatori Richard Saul Wurman e Harry Marks. Solo dal 1990, poi, le cosiddette “TED Talks” sono diventate un appuntamento annuale, che si tiene a Vancouver, negli Stati Uniti, e che dal 2002 è curato da Chris Anderson e gestito dalla sua fondazione, la Sapling Foundation appunto.
Se inizialmente TED è nato con l’obiettivo di diffondere idee di valore sui temi della tecnologia e del design, con il tempo il suo raggio d’interesse si è di gran lunga ampliato, arrivando a coprire svariati temi del mondo scientifico, culturale e accademico.
La mission, però, è sempre la stessa: diffondere e condividere idee e intuizioni valide su un tema specifico, che cambia di conference in conference, spaziando dalla scienza all’arte, alla musica, alla politica, alla globalizzazione, e così via.
Gli Speakers di Ted
Speakers di una certa fama, dunque, e provenienti da realtà e ambiti disciplinari diversi, si alternano ogni anno sul palco del TED per esprimere e condividere con un vasto pubblico le proprie idee, riflessioni, pensieri, attraverso discorsi e presentazioni video di 18 minuti ciascuno al massimo. Interventi, piuttosto brevi e informali, con cui i relatori esprimono il proprio punto di vista personale, in massima libertà, sul tema proposto dalla specifica TED Conference. Tali racconti, poi, vengono condivisi anche con gli utenti della rete, attraverso il sito www.ted.com.
Per comprendere l’importanza e il prestigio dei TED Talks, basti pensare che personaggi del calibro di Jimmy Wales, cofondatore di Wikipedia, e Sergey Brin e Larry Page, cofondatori di Google, hanno calcato il palco del TED negli ultimi anni. Lo stesso Papa Francesco, poi, nel 2017 ha partecipato a sorpresa a un TED a Vancouver sul tema “futuro”, attraverso un video trasmesso durante la conferenza.
TED Prize
Il progetto TED, negli anni, si è ampliato, arrivando a comprendere anche un suo premio specifico, anch’esso annuale, il TED Prize, che dal 2005 dà la possibilità ogni anno a tre persone di ricevere 100.000 dollari ciascuna e di esprimere un desiderio personale per cambiare il mondo, desiderio che viene rivelato nel corso del TED.
Tra i vincitori ricordiamo il cantante Bono Vox, il quale espresse il desiderio che più di un milione di persone firmassero a sostegno della “ONE Campaign” per sconfiggere la povertà.
TEDx e Roma
Ai TED Talks, poi, si sono affiancati anche i cosiddetti “TEDx”, ovvero delle conferenze locali, organizzate in tutto il mondo in maniera indipendente (la “x” sta ad indicare proprio l’autonomia della loro organizzazione) ma previa autorizzazione gratuita da parte di TED e nel rigoroso rispetto delle linee guida da esso dettate (ad esempio, registrazione in teatro, licenza Creative Commons, ecc.).
Le conferenze TED, quindi, offrono lo schema e il modello generale, da rispettare, ma per il resto i TEDx vengono realizzati in modo autonomo, con lo scopo comune di riunire un vasto pubblico, sia fisicamente in sala che, in diretta streaming o successivamente, sul web, per condividere idee, spunti di riflessione, intuizioni, su svariati temi che coinvolgono la società contemporanea.
Anche la nostra Penisola non è rimasta indifferente al successo e al valore del TED e, infatti, sono circa una trentina i TEDx che si tengono ogni anno in diverse città italiane. Tra questi, uno dei più prestigiosi è il TEDxRoma (www.tedxroma.com), giunto alla sua quinta edizione, curato da Emilia Garito, dove presentazioni dal vivo e video tratti dai TED Talks vengono combinati per poter poi scaturirne interessanti e illuminanti discussioni tra i vari partecipanti, tutti di un certo rilievo.
Si parte dalla lingua artificiale universale inventata da Ludwik Lejzer Zamenhof, utopia di uguaglianza, neutralità e giustizia, linguaggio che dovrebbe unire l’umanità intera, per giungere alla possibile neutralità dei linguaggi moderni, alle fake news e alle truffe sul web, dalla rete all’arte, al cibo, alla politica, all’intelligenza artificiale, alla musica e alla medicina, esplorandone limiti e potenzialità, con l’obiettivo di farne dei “ponti virtuali” che possano unire e connettere le differenze del mondo moderno, rispettandole e, allo stesso tempo, facendole cooperare e rendendole opportunità piuttosto che fonte di divisioni.
Tra gli speakers, tutti di rilievo internazionale, spiccano i nomi di Jonnie Penn, esperto di intelligenza artificiale, Ester Schor, autrice del libro Bridge of Words: Esperanto and the Dream of a Universal Language, Cameron Brown, che presenta il suo progetto globale “The Impact Diaries”, secondo cui ciascun individuo può avere un impatto positivo sulla propria vita, su quella degli altri e sull’intero pianeta, e Ismael Cala, che con il suo lavoro ha avuto un impatto positivo sulle vite di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo.
Da non dimenticare, infine, l’importante accordo firmato tra TED e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel 2016: un Protocollo d’Intesa triennale che, attraverso corsi, concorsi ed eventi vari, mira a migliorare il public speaking e le competenze argomentative degli studenti delle scuole secondarie di II grado italiane.
Sulla base di questo accordo, infatti, sono stati messi a punto per gli studenti dei percorsi formativi volontari con i TED-Ed Clubs per migliorare la loro capacità di parlare in pubblico e di esprimersi con chiarezza ed efficacia, sia nell’ambito scolastico che in future occasioni lavorative. È il “metodo TED”, che può trasmettere ai giovani una competenza fondamentale nella società contemporanea: quella di saper comunicare chiaramente e efficacemente le proprie idee, argomentandole, valorizzandole e facendole comprendere ai propri interlocutori.
Non solo. Grazie all’accordo tra TED e il MIUR, sono stati indetti anche degli interessanti concorsi, come TEDxYouth@Bologna2016, che hanno permesso agli studenti italiani delle scuole superiori di raccontare le proprie idee e intuizioni in un talk su 11 diverse categorie, proprio come i noti speakers delle TED Conferences.