Il test del quoziente intellettivo, detto anche test qi, viene fatto spesso per gioco tra amici mentre in realtà può aprire le porte a molte opportunità lavorative, specialmente negli USA.
Ma quanto ne sappiamo veramente su questo test di intelligenza? Possiamo fidarci di una valutazione del genere? E ancora, come si misura il qi? Per rispondere a queste ed altre domande abbiamo realizzato una guida che approfondisce tutte le tematiche presenti dietro il test del quoziente intellettivo.
Cos’è il Test del Quoziente Intellettivo
Il quoziente intellettivo (q i) è un numero che teoricamente dovrebbe indicare l’intelligenza di una persona e il quoziente intellettivo medio più frequente in un essere umano è 100. Molti CEO e imprenditori di successo del passato e del presente hanno un quoziente intellettivo molto alto, Albert Einstein aveva un qi di 160.
Ma come viene misurato il quoziente intellettivo nel test? Ci sono tre scale di valutazione del quoziente intellettivo e sono:
- la scala di Wechsler
- la scala di Stanford-Binet
- la scala di Cattel
Queste tre scale sono diverse tra loro perché all’interno di ognuna di esse cambia un parametro detto variazione standard: il quoziente intellettivo infatti ha quella che si definisce una distribuzione Gaussiana.
Quello che bisogna sapere sul quoziente intellettivo è che i valori nonché la loro frequenza dipendono da decisioni prese a tavolino ovvero la frequenza dei quozienti intellettivi è in un certo range prestabilita e i test devono rispettarla.
In altre parole, si cerca di adattare la realtà a ciò che è stato deciso utilizzando procedimenti matematici e statistici; per questo il quoziente intellettivo – anche se viene misurato in maniera professionale – non indica in modo preciso e puntuale a livello individuale l’intelligenza di una persona.
Tuttavia il test del qi è molto utile a livello statistico ed alcune aziende – soprattutto negli Usa – tendono ad usarlo nella ricerca del personale.
Cosa misura il test del quoziente intellettivo?
È abbastanza risaputo che i risultati nei test di intelligenza sono influenzati solitamente con quello che è il successo nella vita delle persone: i test infatti somministrati in giovane età correlano molto bene con quella che poi sarà la carriera scolastica, la carriera professionale, lo status familiare o la poca tendenza a commettere atti criminosi.
Resta però il fatto che ancora non è del tutto chiaro alla maggior parte degli scienziati che cosa vadano esattamente a misurare questi test di intelligenza, soprattutto negli USA dove viene ampliamente utilizzato nel lavoro.
Ci sono stati dibattiti molto forti su questo tema in passato: ad esempio nel 1984 è stato portato avanti uno studio la cui tesi era che le differenze nelle prestazioni fra i diversi gruppi etnici avevano una base genetica.
In particolare si riferivano alle prestazioni inferiori della comunità afroamericana degli Stati uniti: ovviamente questo studio ha sollevato tantissime polemiche e la tesi che portava avanti è stata smentita parecchie volte.
Gli studi nel corso degli anni sono proseguiti sul test di intelligenza e sono stati fatti molti passi in avanti per capire come misurarlo e soprattutto i test che cosa vanno a misurare. In uno di questi ultimi studi viene dimostrato che nel determinare i risultati di un test di intelligenza è molto importante anche la motivazione e non soltanto l’intelligenza in se.
Quindi una variabile emotiva più che cognitiva che va a influenzare il risultato finale del test.
Questo studio è stato diviso in due parti, la prima parte è una rassegna di tutti gli studi precedenti più importanti dimostrando che quando c’erano delle ricompense, come denaro oppure regali, caramelle, dolci (a seconda delle persone che sostenevano il test), i risultati nei test erano più alti.
Tutto ciò ha dimostrato che più importante era la ricompensa maggiori erano le prestazioni.
La seconda parte dello studio invece ha preso in esame i risultati di un test del 1987 in cui poco più di cinquecento ragazzi erano stati sottoposti ad un test ed erano stati seguiti per i dodici anni successivi al test. Ogni test, durante l’esame, era stato filmato.
Quando si andò ad analizzare tutti i filmati si cercarono tutti gli indizi che potevano dimostrare una scarsa motivazione nei ragazzi; comportamenti come sbadigli, distrazioni dello sguardo, rifiutarsi di volersi sottoporre al test o volerlo finire prima.
Quello che, questo studio ha portato fuori è che i ragazzi più motivati erano anche quelli che negli anni successivi avrebbero avuto una carriera scolastica e professionale migliore degli altri.
Questo studio non vuole assolutamente sottovalutare il ruolo dell’intelligenza nei risultati ai test però vuole mettere in guardia gli scienziati sul fatto che un’altra variabile emotiva, come appunto la motivazione ha un ruolo importante e in qualche modo può confondere i risultati del test.
I test del quoziente di intelligenza possono assumere svariate forme. Alcuni infatti sfruttano un solo tipo di domande altri invece vengono divisi in più parti, per avere quindi o un punteggio totale oppure un punteggio relativo ad ogni parte di quel test.
Dove fare il test del quoziente intellettivo
Chi si sottopone al test del quoziente intellettivo ha come obiettivo quello di risolvere un dato numero di quesiti in un determinato tempo che viene stabilito prima di cominciare i test.
Principalmente il test di compone di sezioni come test sulla memoria a breve termine, la conoscenza lessicale, visualizzazione spaziale e velocità di percezione.
Per essere veritiero un test di intelligenza deve essere sottoposto a un numero significativo di persone, un numero che sia rappresentativo della popolazione che si vuole studiare.
Quindi il quoziente intellettivo è un numero che tenta di valutare la performance in una determinata prova che tende a incorporare il maggior numero possibile di elementi che vanno a coinvolgere le aree del pensiero cosiddette convergenti.
Una domanda che ci si pone spesso è se è possibile aumentare il livello del quoziente intellettivo?
In generale si può aumentare il proprio livello di intelligenza per persone adulte tra i 20 e i 30 anni si può aumentare di almeno una deviazione standard ovvero di quindici punti in deviazione standard. Non si riesce ad aumentare oltre le due deviazioni standard.
Quindi il miglioramento che si potrebbe raggiungere, allenandosi molto, è compreso tra una e due deviazioni standard.
Su internet ci sono diversi siti web dove è possibile fare il test del quoziente intellettivo: vanno considerati sempre come test introduttivi, e sono:
- Mensa IQ Test (in inglese)
Un test sul quoziente intellettivo in inglese, diviso per fasce d’età: 18-34, 35-44 e 45-55.
Non è un vero e proprio test del quoziente intellettivo ma un test introduttivo per far parte dell’associazione Mensa Italia.
Test del quoziente intellettivo in italiano – e anche in altre lingue.