L’assegno bancario è uno degli innumerevoli mezzi per effettuare un pagamento e anche uno dei più antichi e ancora ampliamente utilizzati, sia perchè è economico sia perchè è un pagamento veloce. Ha però un problema: è meno sicuro rispetto all’assegno circolare perchè se non ci sono fondi l’assegno bancario si dice scoperto ovvero non può essere pagato.
Assegno bancario: cos’è?
L’assegno bancario (o assegno postale) è uno strumento con il quale dunque, un soggetto può ordinare al suo istituto bancario nel quale è correntista, di emettere un pagamento nei confronti del beneficiario.
Il beneficiario di un assegno può di conseguenza, andare presso il suo istituto bancario e richiedere che questo venga cambiato e di conseguenza si ottenga il relativo versamento.
Nello specifico un assegno bancario è lo strumento con il quale è possibile sostituire il denaro in contanti. Bisogna ricordare, infatti, che secondo le leggi odierni non si possono effettuare pagamenti con denaro contante per cifre superiori ai 1000 euro. L’assegno può essere emesso solo se il correntista possiede realmente quella somma di denaro in banca, altrimenti questo viene considerato scoperto e dunque soggetto a protesto.
Il beneficiario dell’assegno deve invece provvedere all’incasso dell’assegno il giorno segnalato o nei giorni successivi. L’assegno, purtroppo è tra i mezzi di pagamento meno sicuri in quanto questo non offre la certezza di ricevere dei soldi, e potrebbe essere non autorizzato o scoperto. Per questo motivo, nel caso il soggetto che l’emette non abbia una solida credibilità finanziaria, si consiglia di richiedere altri metodi di pagamento.
Assegno bancario: come compilarlo
Un assegno bancario per essere emesso e riscosso dev’essere compilato in tutte le sue parti correttamente. Le banche non accettano assegni che presentano: pieghe, strappi, errori di compilazione, errori ortografici, cancellature, non firmati, ecc…
Per compilare bene un assegno bisogna compilare tutti i campi a partire dalla data, il luogo di emissione, il beneficiario e infine l’importo questo dev’essere segnalato sia numericamente sia per esteso. Secondo la legge italiana, gli assegni che superano i 1000 euro devono essere segnalati attraverso la dicitura “non trasferibile”, altrimenti non sarà possibile incassare il denaro.
Gli assegni senza questa dicitura, ossia al portatore, devono avere un importo al di sotto dei 1000 euro. Per effettuare un assegno trasferibile con una cifra superiore ai 1000 euro, bisogna richiedere alla banca l’emissione di un assegno circolare.
Infine, la legge vieta la sottoscrizione di assegni postdatati, la data infatti dev’essere pari al giorno in cui l’assegno viene compilato, in quanto questo titolo viene pagato a vista.
Assegno scoperto: come fare
L’assegno bancario è considerato un pagamento poco sicuro perchè può essere scoperto, cioè senza fondi e quindi non viene pagato. I casi in cui l’assegno non viene pagato dalla banca sono diversi, come ad esempio:
- il conto di chi ha emesso l’assegno è stato chiuso
- conto non prevedeva l’emissione di assegni
- vi è stata la revoca o l’annullamento dell’assegno prima che questo venga incassato
- la banca ne revochi l’autorizzazione, ad esempio a seguito di denunce ecc…
- chi ha emesso l’assegno non ha liquidità sul conto bancario
In tutti i casi in cui l’assegno bancario non venga pagato dalla banca, questo crea un illecito al momento della sua emissione. Dunque la banca deve procedere al protesto dell’assegno e alla segnalazione alla Crif con tutte le conseguenze del caso e l’iscrizione di chi lo ha emesso senza titolo come cattivo pagatore.
Assegno protestato: le revoca di sistema
Nel momento in cui non è possibile pagare un assegno la banca è costretta a segnalare il problema al CAI ossia alla Centrale di Allarme Interbancaria. Questa istituzione permette così di revocare e di procedere al protesto dell’assegno.
Quando si viene segnalati al CAI il soggetto che ha emesso l’assegno non potrà emetterne altri per ben sei mesi, inoltre non si potrà richiedere un nuovo libretto e si dovrà restituire il libretto precedentemente rilasciato.
Assegno protestato: come effettuare il pagamento tardivo
Quando un assegno viene protestato, perché scoperto, allora il creditore può emettere un pagamento tardivo per riuscire a risanare il problema e non incorrere in sanzioni o nella revoca del sistema. Il pagamento tardivo per risanare un assegno protestato dev’essere effettuato entro 60 giorni dalla data di emissione dell’assegno.
Questo quando viene pagato tardivamente dev’essere pagato con un 10% in più, il versamento maggiorato dell’importo viene effettuato come penale, oltre a questa bisogna pagare inoltre anche gli interessi legali, che aumentano man mano che passano i giorni dalla presentazione dell’assegno da parte del beneficiario.
Un assegno protestato dunque è un titolo che la banca non ha potuto pagare, in questo caso viene così avviato un procedimento che attesta che questo non è stato pagato. Infine, il procedimento del protesto dev’essere per legge seguito da un’ufficiale giudiziario o da un notaio. Se però la somma viene pagata prima del termine dei 60 giorni, si riesce ad evitare che il protesto si compi.
Come tutelarsi da un assegno bancario
Il beneficiario dell’assegno, nel momento questo viene protestato, non può ricevere il denaro che il debitore gli doveva concedere. In questi casi, il beneficiario del pagamento non potrà ricevere il pagamento sino a quando sussiste lo scoperto. Quindi, l’unica tutela del creditore per ricevere il denaro che gli è dovuto è il protesto dell’assegno. Quando l’assegno viene protestato se il debitore non provvede nemmeno al pagamento tardivo, allora potrà utilizzare l’istituto del protesto come una prova, questa infatti ha validità probatoria ed è un atto pubblico che può essere impugnato in tribunale.
Come si può tutelare il beneficiario di un assegno bancario?
Quando si prende un assegno per il pagamento di un debito, per la vendita di un bene o servizio è necessario porre molta attenzione. Infatti, sono tantissimi gli assegni emessi e che oggigiorno non vengono pagati per mancanza dei liquidi o per chiusura del conto corrente.
Il beneficiario di un assegno bancario, specialmente per somme importanti innanzi tutto dovrebbe richiedere il pagamento tramite assegno circolare. Gli assegni circolari infatti, vengono emessi dalla banca solo nel momento in cui il creditore ha il denaro in banca per il pagamento della somma richiesta.
Inoltre, si consiglia sempre di non accettare mai assegni postdatati, in quanto nel frattempo il debitore potrebbe aver chiuso il conto, o non avere solvibilità finanziaria.
Infine, nel caso in cui l’assegno che avete ricevuto risulta scoperto, l’unica soluzione possibile è il protesto. Il creditore grazie al titolo protestato, potrà procedere in due modi differenti, ossia:
- sporgendo una denuncia all’autorità giudiziaria per il reato a lui accaduto
- richiedere la consulenza di un avvocato perché si proceda all’azione esecutiva
Gli assegni bancari sono dunque uno dei sistemi più incerti per l’accettazione di un pagamento. Si consiglia sempre di richiedere un pagamento per mezzo di un bonifico o ove possibile in contanti o al limite con un assegno circolare.