Lo Small Business Act è un’iniziativa per aiutare il popolo della partite iva e la piccola e media impresa che rappresenta il cuore e la parte più rilevante e consistente dell’economia italiana e, in generale, di quella europea. Il 99% delle imprese del Vecchio Continente, infatti, appartiene a tale categoria ed è per questo che essa costituisce l’elemento fondamentale per la crescita occupazionale e lo sviluppo economico dell’intera Europa.
Per fortuna, anche agli occhi dell’Unione Europea non è passata inosservata l’importanza delle piccole e medie imprese (PMI) per l’economia comunitaria e testimonianza di ciò è il cosiddetto Small Business Act (SBA), una Comunicazione della Commissione Europea del 25 giugno 2008, approvata in seguito anche dal Consiglio e dal Parlamento Europeo, che ha messo a punto una serie di principi guida e di azioni concrete a sostegno, appunto, delle PMI dell’Unione.
A cosa serve lo Small Business Act
Lo SBA, infatti, nasce con l’obiettivo principale di favorire la crescita, lo sviluppo e la competitività delle piccole e medie imprese europee e di rendere attraente e positiva la possibilità di fare impresa, attraverso una serie di agevolazioni che l’Atto suggerisce e propone di intraprendere, sul piano amministrativo, legislativo e politico, ai vari Stati membri dell’UE.
Lo SBA si inserisce all’interno del più ampio e ambizioso progetto “Europa 2020”, che prevede, tra i suoi principali obiettivi, la messa a punto di iniziative che stimolino la crescita economica nell’Unione Europea, come, ad esempio, una serie di misure che possano rendere più favorevole e accogliente il contesto in cui operano le imprese.
Il principio fondante dello Small Business Act è lo slogan “Think small first”, ovvero “Pensare innanzitutto in piccolo”, cioè, appunto, pensare prima di tutto alle piccole e medie imprese, per abbattere gli ostacoli, principalmente amministrativi e finanziari, che frenano il loro sviluppo. Un principio che la Commissione Europea invita a tenere ben presente tanto alla politica comunitaria quanto a quella nazionale degli Stati membri.
I dieci punti dello Small Business Act
Lo SBA, però, prevede ben 10 principi cardine, tra cui quello succitato, che intendono essere uno spunto e fare da guida all’azione politica e legislativa europea e degli Stati dell’Unione a favore delle PMI:
- dar vita a un contesto in cui imprenditori e imprese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale;
- far sì che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l’insolvenza, ottengano rapidamente una seconda possibilità;
- formulare regole conformi al principio “Pensare anzitutto in piccolo”;
- rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI;
- adeguare l’intervento pubblico alle esigenze delle PMI: facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici e usare meglio le possibilità degli aiuti di Stato per le PMI;
- agevolare l’accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali;
- aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico;
- promuovere l’aggiornamento delle competenze nelle PMI e ogni forma di innovazione;
- permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità;
- incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei mercati.
L’iniziativa della Commissione Europea, dunque, come si può constatare dai principi guida che la animano, ha inteso essere uno spunto per la costruzione di un solido e favorevole contesto, nazionale e comunitario, per la proliferazione e lo sviluppo delle piccole imprese, basato su una semplificazione normativa e amministrativa, su una facilitazione nell’accesso ai fondi finanziari, sullo sfruttamento delle opportunità offerte dal mercato unico e sull’appoggio e il favore della Pubblica Amministrazione. Il tutto finalizzato a promuovere lo spirito imprenditoriale degli europei, favorendo la nascita di sempre nuove imprese e lo sviluppo di quelle già esistenti, grazie a nuovi vantaggi offerti dalla legislazione comunitaria e nazionale.
Small Business Act e legislazioni europee
Ma lo Small Business Act non si limita soltanto a fornire delle linee guida per l’attuazione di nuove leggi, comunitarie e dei singoli Stati membri, a favore delle PMI, ma ha presentato anche una serie di proposte legislative e azioni concrete per rispondere di più e meglio alle esigenze delle piccole e medie imprese, tra cui:
- un Regolamento generale di esenzione sugli aiuti di Stato, già approvato (Reg. CE n. 800/2008), che facilita la procedura di concessione di aiuti alle PMI da parte delle amministrazioni pubbliche;
- un Regolamento per un nuovo Statuto della “Società privata europea”, non ancora attuato, che possa garantire agli imprenditori dell’Unione una regolamentazione unica sul territorio europeo, per facilitarne la costituzione di imprese nei diversi Stati membri;
- due Direttive sull’IVA, una già adottata ((Direttiva 2009/47/CE), che permette agli Stati membri di applicare un’aliquota IVA ridotta per alcuni tipi di servizi ad alta densità di manodopera, e un’altra, ancora in via di discussione, che consentirebbe di semplificare e uniformare maggiormente le norme comunitarie sulla fatturazione IVA;
- una modifica della Direttiva 2000/35/CE sui ritardi di pagamento, per renderne più efficace l’applicazione;
- l’iniziativa “Erasmus per giovani imprenditori”, che permette ai giovani che intendono creare una propria impresa di trascorrere un determinato periodo di tempo presso aziende di altri Stati europei, per aumentare le proprie competenze e conoscenze imprenditoriali e linguistiche;
- la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) prenderà delle iniziative volte a facilitare l’accesso al credito e ai finanziamenti per le PMI;
- una guida on line per l’e-business a disposizione delle PMI;
- una revisione dell’EMAS, il sistema di gestione ambientale volontario comunitario, per renderne più agevole l’adozione da parte delle piccole e medie imprese.
Small Business Act Review
Nel 2011, poi, la Commissione Europea ha condotto una “SBA Review”, per constatare a che punto fosse l’attuazione dei principi dello SBA, dalla quale è emerso che gran parte delle iniziative previste era stata adottata, così come delle proposte legislative (tranne quella sullo Statuto della Società privata europea) e che i diversi Stati membri avevano adottato iniziative differenti per l’attuazione dello SBA, con altrettanto differenti risultati, soprattutto in termini di riduzione degli oneri amministrativi e burocratici a carico delle PMI.
La Commissione, inoltre, alla luce dell’analisi condotta, ha proposto anche nuove azioni, per integrare lo Small Business Act nella strategia “Europa 2020”, come:
- il principio “una sola volta” per la richiesta di documenti e informazioni da parte delle PMI verso le amministrazioni;
- garanzie sui finanziamenti a favore delle piccole e medie imprese, per aiutarle a rispondere alle sfide ambientali e della globalizzazione;
- aiutare le PMI nell’accesso al mercato unico europeo;
- favorire le forme di aggregazione e collaborazione tra le imprese europee.
Un ulteriore esame condotto nel 2014 sullo Small Business Act, infine, ha rilevato i progressi raggiunti ma ha anche riscontrato ancora tante difficoltà, in particolare nell’accesso ai fondi finanziari, nello snellimento degli oneri normativi, amministrativi e burocratici e nell’accesso ai mercati.
Andando a vedere, invece, nello specifico, la risposta del nostro Paese all’iniziativa della Commissione Europea, nel 2010 in Italia è stata approvata la Direttiva di attuazione dello SBA, che ha stabilito il monitoraggio continuo delle politiche attuate a favore delle PMI e la predisposizione di una legge annuale per le piccole imprese.
Inoltre, in seguito alla SBA Review del 2011, è stato avviato un processo di “regionalizzazione dello SBA”, che tiene conto delle non poche differenze economiche e territoriali dell’Italia, adattando lo Small Business Act, dunque, alle diverse realtà imprenditoriali delle regioni italiane.
Il Governo italiano, in generale, ha puntato, nell’attuazione dello SBA, soprattutto sugli investimenti produttivi, in particolare su quelli di innovazione, ricerca e sviluppo, sulla modernizzazione della finanza d’impresa e sull’internazionalizzazione del sistema produttivo, offrendo una serie di agevolazioni alle PMI nei diversi settori di sviluppo.
Ad essere premiate, però, sono soprattutto le imprese di successo, aiutate dallo Stato nella loro opera di internazionalizzazione, innovazione e cambiamento, che risponde meglio alle nuove sfide imposte dalla globalizzazione.