Con il termine anatocismo bancario viene generalmente indicata la capitalizzazione degli interessi sul capitale. Questa è la definizione che ne danno tutti i massimi esperti, tecnici e la letteratura economica in generale.
Ma cosa significa questo? Insomma cos’è l’anatocismo bancario in parole semplici? Molti infatti non sanno cos’è in realtà l’anatocismo bancario. Quasi tutti lo abbiamo sentito almeno una volta in un telegiornale o in qualche trasmissione politica economica.
Qui vi spiegheremo cos’è l’anatocismo bancario e l’usura bancaria e quali strategie utilizzare per difendersi e chiedere il rimborso del capitale versato.
Cos’è l’anatocismo bancario
Cominciamo a spiegare l’anatocismo bancario con un esempio molto semplice.
Poniamo il caso che una banca dà in affidamento dieci mila euro alla vostra impresa. Questi soldi possono essere utilizzati negli anni per fare spese per l’azienda. Ogni tre mesi la banca manderà un estratto conto al titolare del prestito, in cui vengono indicate le spese effettuate con i soldi in affidamento.
Da questo punto in poi i dieci mila euro presi in prestito, diventeranno dieci mila euro più un interesse da restituire, diciamo il 3,5% cioè 350 euro. E fin qui è tutto regolare. I successivi tre mesi l’azienda avrà utilizzato ancora i dieci mila euro di prestito. La comunicazione che giungerà è che ci saranno i dieci mila euro più un certo interesse, solamente che l’ultimo interesse non è stato calcolato sul capitale iniziale ma sul capitale iniziale più l’interesse.
Questo provoca anatocismo bancario. Il termine deriva dal greco e indica appunto anà (di nuovo) e tokòs (interesse). Tale procedura è espressamente vietata perché, è diritto della banca prendere interessi come da contratto sul capitale iniziale ma, il ricalcolo del trimestre successivo non deve essere fatto sul montante capitale più interesse del trimestre precedente ovvero 10.350 euro, bensì sul capitale iniziale, cioè 10.000 euro.
Questo per evitare che nei successivi tre mesi gli interessi salgano in maniera esponenziale perché oltre agli interessi maturati naturalmente, vengono sommati anche gli interessi maturati sugli interessi. Tale processo su un conto corrente di dieci anni provoca un elevato livello di anatocismo perché significa che gli interessi vengono pagati non sul capitale iniziale ma vengono pagati gli interessi ogni trimestre anche sugli interessi.
Definizione di Anatocismo Bancario: “Siamo in presenza di anatocismo quando su una data somma dovuta a titolo di interessi vengono conteggiati a sua volta dei nuovi interessi”. Questo succede sia per un mutuo fisso con Eurirs sia per un mutuo variabile con euribor.
Difendersi dall’ Anatocismo Bancario
In moltissimi casi ormai sanciti dalla magistratura le banche continuano a compiere dei veri e propri illeciti a danno dei loro correntisti siano essi privati cittadini o imprenditori.
Tali illeciti sono in particolare l’anatocismo e l’usura. Il primo caso come abbiamo visto è il pagamento degli interessi sugli interessi vietato dal codice civile all’articolo 1283, il secondo caso, l’usura, è un reato penale vietato dalla legge 108 del 1996 che si ha quando si stipula un contratto di finanziamento e viene applicato un tasso di interesse elevatissimo in particolare quando il tasso di interesse supera la soglia prevista per legge della banca d’Italia che ogni tre mesi comunica il cosiddetto “tasso soglia” ovvero il massimo tasso di interesse che le banche possono applicare ai loro clienti quando chiedono un mutuo, un prestito o un fido.
Se gli istituti di credito applicano un interesse che supera il tasso soglia commettono usura e i clienti per via legale possono richiedere i soldi indietro.
Uno degli esempi riguardante questo argomento riguarda molti cittadini italiani. Stiamo parlando dei mutui ipotecari per l’acquisto della casa. Almeno il 60% delle famiglie italiane hanno infatti stipulato un muto per comprare casa. Una delle anomalie maggiormente riscontrate è nel tasso di mora cioè un interesse che la banca si fa dare in più quando il mutuatario non riesce a pagare qualche rata.
Quindi, quando chiediamo un mutuo, quasi tutte le banche nel contratto inseriscono questa clausola chiamata tasso di mora. Questa viene inserita perché, nel caso in il pagamento di una rata viene ritardato, a quella rata verrà applicato un interesse più alto. Questa procedura non è illegale anzi le banche possono farlo, diventa però illegale quando il tasso di mora sommato alla normale percentuale del mutuo, supera il tasso soglia indicato dalla Banca d’Italia.
Anatocismo e Usura
Ad esempio poniamo il caso che il tasso soglia di un determinato momento è l’8,04% e viene firmato un contratto di mutuo in cui dalla banca viene applicato al cliente un interesse del 5,6 per cento cioè al di sotto del tasso soglia di quel preciso momento. Nello stesso contratto la banca decide di far firmare una clausola per l’interesse di mora del 3% che sommati ai 5,6% interessi fanno 8,6% superando così il tasso di soglia.
Questo può essere considerato un contratto usuraio sin dall’origine. La legge infatti è molto chiara in materia: “se sono convenuti interessi usurai non sono dovuti interessi”. Anche se la banca non ha mai fatto pagare interessi di mora (probabilmente perché sempre puntuali con i pagamenti) tali contratti sono illegittimi solo perché sono stati fatti firmare.
Se quindi dieci anni fa è stato firmato un contratto di mutuo trentennale e oggi viene accertato che la banca ha applicato interessi usurai indipendentemente che una o più rate sono state saldate, prima di tutto la banca deve restituire interessi pagati questi dieci anni e per i rimanenti venti anni non bisognerà più pagare interessi all’istituto di credito.
La prima cosa da fare quando ci si accorge che qualcosa che non torna sul conto, quindi, è reclamare con l’intermediario. Se non si è soddisfatti è possibile rivolgersi all’arbitro bancario e finanziario. Una sorta di giudice che cerca di risolvere i problemi tra banca e clienti. Funziona con le strutture della Banca d’Italia, costa molto poco (circa 20 euro) e decide molto rapidamente su tutte le cause che arrivano fino a 100 mila euro.
Tutte le banche e istituti finanziari in genere, che vengano giudicati colpevoli di illeciti come anatocismo bancario e usura, sono tenuti a restituire il maltorto, se non lo fanno vengono pubblicati nel registro dell’arbitro bancario finanziario, una sorta di lista nera.
Come chiedere il rimborso
Se pur consapevoli di questi illeciti le banche continuano comunque a compierli perché, su mille illeciti solo uno si prende la briga di farsi analizzare il proprio contratto di mutuo e di finanziamento o il proprio conto corrente per scoprire se ci sono delle anomalie.
Se siete arrivati a questo punto avrete bisogno di sapere quali sono i documenti che dovete avere in possesso se volete farvi analizzare i vostri conti, finanziamenti, o prestiti.
Per l’analisi di un conto corrente i documenti necessari per la verifica di presenza di anatocismo bancario o usura, sono principalmente il contratto riguardante l’apertura del conto corrente e soprattutto gli estratti conto scalari trimestrali.
Se si vuole invece un’analisi del contratto di finanziamento bisogna essere in possesso del contratto di prestito personale di muto o di leasing, il piano di ammortamento delle rate e il rendiconto aggiornato che attesti le rate che sono state saldate o quelle ancora da saldare.
Se non si possiedono tali documenti niente paura. Le banche infatti sono obbligate a fornire la documentazione richiesta riguardante gli ultimi dieci anni del rapporto.